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Ogni 40 secondi una persona nel mondo si toglie la vita.

Da inizio marzo si contano

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SUICIDI CORRELATI COVID: 62

TENTATI SUICIDI CORRELATI COVID: 37

ALTRI SUICIDI (CAUSE IGNOTE): 44

ALTRI TENTATI SUICIDI: (CAUSE IGNOTE): 25

TEMPO PER ROMPERE I TABÙ

 

    Le ragioni possono essere varie, ma molte più persone di quel che si possa immaginare, hanno avuto, almeno una volta nella vita un pensiero suicida. 

    La maggior parte di loro, non si è fermata alla sola immaginazione, ma ha escogitato inoltre, un vero e proprio piano per la sua attuazione; nonostante ciò, impedire che questi pensieri suicidi diventino realtà è POSSIBILE.

 

   La prima misura preventiva è l'educazione: è necessario fermarsi e non aver paura di parlarne, rompere i tabù e condividere informazioni relative all'argomento. Come è successo in passato per esempio con le malattie sessualmente trasmissibili o il cancro, la prevenzione ha avuto davvero successo quando la popolazione ha avuto maggior conoscenza e consapevolezza di queste problematiche. Sapere quali sono le principali cause e le modalità per aiutare una persona che vive un simile disagio, può essere il primo passo per ridurre il tasso di suicidio nel mondo. È fondamentale inoltre, mettere da parte i pregiudizi e verificare alcuni dati di base sull'argomento.

PROGRAMMA

Venerdì 18 sett. ore 20.00

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Convegno sulla tematica del suicidio con l'intervento

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Dott. Gianfranco Giuni (Sociologo)  

Dott.sa  Giada Perinel (Psicologa e Psicoterapeuta).

Dott. Carlo Anghinoni (Psicologo e Psicoterapeuta)

 

 

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Sabato 19 sett. ore 20.00

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Rompendo il tabù

Perché  giovani e adolescenti pensano al suicidio???

Esclusivo per le Giovani ed adolescenti

 

Dott.sa Giada Perinel.

 

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Sabato 25 sett. ore 20.00

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Esclusivo per le Donne e il tema Proposto é CAMBIAMENTO.

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Seguiranno nel mese di ottobre

 

Incontri per approfondire le tematiche di disagio

 

Past. Evandro Coelho

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1. COME POSSIAMO DEFINIRE IL SUICIDIO?

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Il suicidio è un gesto di autodistruzione, ovvero la realizzazione del desiderio di morire e porre quindi fine alla propria vita.

È una scelta apparentemente risolutiva, ma che in realtà scatena una serie di conseguenze negative nella cerchia sociale dell’individuo.

Questa problematica purtroppo coinvolge persone di tutte le età e classi sociali.

Avviene un suicidio ogni 40 secondi nel mondo, totalizzando quasi un milione di persone ogni anno; si stimano quindi dai 10 ai 20 milioni di persone all’anno.

Per ognuno di questi casi, da sei a dieci persone vengono indirettamente colpite, subendo gravi conseguenze a livello psicologico (e non solo), con un percorso di guarigione lungo e difficile.

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2. QUALI POSSONO ESSERE LE MOTIVAZIONI CHE INDUCONO A UNA TALE SCELTA?

 

Le cause scatenanti possono essere varie, solitamente infatti non è una sola, ma una serie di situazioni difficili che la persona si ritrova ad affrontare e sente così il bisogno di alleviare le pressioni. Queste possono essere ad esempio: difficoltà sul posto di lavoro, problemi relazionali in famiglia, senso di colpa, rimorso, depressione, ansia, paura, fallimento, umiliazione, ecc..

3. COME SI SENTE CHI HA PENSIERI SUICIDI?

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Nel momento in cui la persona pensa al suicidio, combina due o più sentimenti e idee contrastanti. Questo stato interiore viene chiamato ambivalenza. 

In tale condizione la persona cerca così attenzione per non sentirsi dimenticata o ignorata, e prova un senso di solitudine tale da divenire un isolamento insopportabile. Molte persone hanno il desiderio di reagire contrattaccando o cercando di imporre lo stesso sentimento negativo agli altri, desiderando che si sentano come lei. Altre persone vogliono invece scomparire, scappare o trasferirsi in una realtà che credono migliore. Quasi sempre sentono il bisogno di raggiungere la pace, il riposo o la fine immediata dei tormenti che non finiscono, insomma vogliono smettere di soffrire.

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4. I SENTIMENTI E GLI IMPULSI SUICIDI SONO NORMALI?

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Questi pensieri fanno parte della natura umana e sono stimolati dall’idea della possibilità di scelta. L'impulso è anch’esso una reazione naturale, ma più comune nelle persone che sono interiormente esauste ed emotivamente fragili di fronte a situazioni che risvegliano l’idea della possibilità del suicidio.

5. CHI SI TOGLIE LA VITA MAGGIORMENTE: UOMINI O DONNE?

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Gli uomini si uccidono con maggior frequenza, anche se le donne commettono più tentativi di suicidio. Un altro fattore rilevante risiede nell’orientamento delle scelte sessuali: purtroppo si registrano alti tassi di suicidio tra gli omosessuali, i bisessuali e i transessuali. Queste tendenze sono legate spesso a problemi culturali e pregiudizi sociali.

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6. IL SUICIDIO PUÒ ESSER COLLEGATO A UNA QUALSIASI MALATTIA MENTALE?

 

Chiunque tenti il ​​suicidio, in qualche modo ha chiesto e sta chiedendo aiuto.

Il suicidio è il risultato di un processo di crisi di maggiore o minore durata, che varia da persona a persona. Gli specialisti della salute mentale, possono identificare i sintomi del disturbo nella maggior parte delle persone che hanno optato per il suicidio o fatto dei tentativi, ed i sintomi possono essere lievi, moderati o gravi.

I principali disturbi sono:

1) depressione, in forma semplice o bipolare,

che è alternata a periodi di mania (euforia);

2) dipendenza chimica - alcool e droghe;

3) schizofrenia.

Indipendentemente dal tipo di disturbo e dalla sua gravità, la persona attraversa sempre

un momento critico che può essere superato,

e il rischio si riduce quando questa accetta di essere aiutata.

7. LE PERSONE CHE MINACCIANO DI UCCIDERSI, RINUNCIANO POI ALL'IDEA?

 

È possibile. Quando ricevono un aiuto preventivo o gli viene offerto sostegno di fronte a una crisi, la situazione può essere ribalta completamente portando alla luce i loro sentimenti, le idee, i valori, e cambiando così il loro stato interiore. Questo supporto può arrivare da persone comuni o legate ad organizzazioni di volontariato, dedite alla prevenzione del suicidio: sono volontari che giocano un ruolo importante nel dialogare con chi sta attraversando un momento di disperazione. Il supporto può arrivare anche da professionisti, contributo spesso indispensabile, soprattutto nei casi di mancanza di controllo e disturbi emotivi. Queste due strategie di aiuto sono riconosciute in tutto il mondo, poiché danno buoni risultati.

8. LE PERSONE CHE TENTANO IL SUICIDIO CHIEDONO SEMPRE PRIMA AIUTO?

 

Sì, è normale chiedere aiuto nei momenti critici, soprattutto quando il suicidio sembra una via d'uscita. Appare sempre la voglia di vivere, mentre si resiste al desiderio di autodistruggersi. Inaspettatamente, le persone si trovano ad affrontare sentimenti opposti, il che le fa considerare la possibilità di combattere per proseguire il loro cammino di vita. Trovare qualcuno che sia disposto ad ascoltare e comprendere pensieri e sentimenti suicidi, rafforza generalmente la voglia di vivere.

CHI PROVA IL SUICIDIO CHIEDE

AIUTO

9. SI PUÒ ESSER D’AIUTO? COME?

 

Si, si può. Si deve perdere la paura di avvicinarsi alle persone offrendogli così una mano. La persona preda di una crisi suicida si ritrova sola e isolata. Se un amico si avvicina e chiede "c'è qualcosa che posso fare per aiutarti?", questa potrebbe aprirsi e sfogarsi allentando la tensione. In quel momento, avere qualcuno con cui parlare può fare la differenza, e chiunque può essere quell'amico "spalla" che ascolta senza criticare o dare consigli. Chi decide di aiutare non deve preoccuparsi di quello che sta per dire.

L'importante è essere preparati ad ascoltare rispettando il momento e il modo di pensare di quella persona.

10. COME VIENE VISTO IL SUICIDIO DALLA SOCIETÀ?

 

Il suicidio era e continua ad essere un tabù per la maggior parte delle persone. È un argomento proibito e attacca diverse credenze religiose. Il tabù viene alimentato dal fatto che molte persone vedono il suicida come un fallito. D'altra parte, gli uomini, per natura, non si sentono a proprio agio nel parlare della morte, poiché questo argomento mette a nudo i loro limiti e le loro debolezze. Per alcune comunità o gruppi di persone, il tabù è molto forte e aggrava così la situazione generale. Spesso, anche coloro che seguono religioni che condannano il suicidio non rispettano le loro convinzioni e finiscono per porre fine alla propria vita.

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11. IL MONDO ATTUALE HA UN'INFLUENZA SUL NUMERO DI SUICIDI?

 

Le statistiche mostrano che il suicidio cresce non solo a causa di problemi demografici, ma anche a causa di problemi sociali che influenzano il benessere di ciascuno e che stimolano l'autodistruzione. La nostra società convive con situazioni di aggressività, competizione e insensibilità, campo fertile per lo sviluppo di disturbi emotivi. Il principale antidoto per combattere questa tendenza negativa è il sentimento umanitario.

12. QUALI STATISTICHE SUL SUICIDIO IN ITALIA?

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Da inizio marzo si contano

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SUICIDI CORRELATI COVID: 62

TENTATI SUICIDI CORRELATI COVID: 37

ALTRI SUICIDI (CAUSE IGNOTE): 44

ALTRI TENTATI SUICIDI: (CAUSE IGNOTE): 25

13. È POSSIBILE PREVENIRE IL SUICIDIO?

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Sì. Secondo l'OMS - l’organizzazione mondiale della sanità, il 90% dei casi di suicidio può essere prevenuto, purché vi siano condizioni minime per offrire un aiuto volontario o professionale.

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